Vincenzo Pascuzzi, Lea Reverberi - 07-05-2012
E arriva il ministro. E arriva la scorta. E arriva la polizia con le sirene spiegate. E, non c'era da dubitarne, tutto è perfetto: la scuola italiana è "molto migliore di quanto non si dica".
E' vero, caro ministro. Ma la verità e le ragioni della verità, in questo come in altri casi, non coincidono.
Se vuole farsi un'idea realistica delle scuole italiane, signor ministro, faccia in modo di arrivare senza preavviso, possibilmente in incognito come il re della famosa favola, e, al di là di numeri, statistiche e delle parate, scopra qual è il mondo che è chiamato a dirigere: la sua ricchezza, la sua povertà, i suoi odori, i suoi rumori, la sua variegata umanità.
E' vero, caro ministro. Ma la verità e le ragioni della verità, in questo come in altri casi, non coincidono.
Se vuole farsi un'idea realistica delle scuole italiane, signor ministro, faccia in modo di arrivare senza preavviso, possibilmente in incognito come il re della famosa favola, e, al di là di numeri, statistiche e delle parate, scopra qual è il mondo che è chiamato a dirigere: la sua ricchezza, la sua povertà, i suoi odori, i suoi rumori, la sua variegata umanità.